Sadali, il paese delle acque e delle Fate

C’è un piccolo paese al centro della Sardegna che mi ha stregato a prima vista: Sadali.

Centro storico di Sadali - Sardegna - Foto di Boi Doriano

Quasi un mondo parallelo, qualcosa a cui ci si è ormai disabituati, Sadali è un luogo magico intriso di leggenda in cui gli antichi riti e le tradizioni di una Sardegna aspra e selvaggia riecheggiano ancora tra i vicoli in pietra del villaggio antico ed i profumi di timo e ginepro dei lecceti secolari.

Qui scorrono fresche acque, a volte dall’andamento silenzioso, a volte con impetuoso fragore, a scavare sempre più in profondità l’antichissima roccia, che racconta di epoche notevolmente precedenti la comparsa dei dinosauri.

Sotto le fronde dei lecci, nell’umidità della sera, illuminate dalla luce crepuscolare o dai scintillii dell’alba di tanto in tanto appaiono le Janas: creature fatate protagoniste di una millenaria leggenda sarda, mezze fate e mezze streghe al tempo stesso rispettate e temute dagli abitanti del paese, che malvolentieri si mischiavano agli umani, finendo a volte per diventare un tutt’uno con la natura che le circondava, tra fitti ed estesi boschi che celano imponenti precipizi e aprono la vista su ampie e profonde valli. C’è chi giura di averle viste le Janas intente a bagnarsi i lunghi capelli nelle acque cristalline delle sorgenti del centro storico sadalese o a spiare di nascosto le abitudini degli umani, di concreto ci è rimasta soltanto quella che per tradizione era la loro abitazione: la Grotta “Is Janas”. 

Grotta Is Janas - Sadali - Sardegna - Foto di Boi Doriano

Grotta Is Janas - Sadali - Sardegna - Foto di Boi Doriano

Varcando la soglia d’entrata alla grotta delle fate si viene catapultati in una realtà soprannaturale, in cui tutto è immobile nel tempo e nello spazio, il silenzio innaturale è spezzato solo dal lento e continuo stillicidio: è la goccia d’acqua, da milioni di anni, a scolpire e plasmare la dura roccia come farebbe uno scultore che dal freddo marmo fa emergere forme di straordinaria e complessa perfezione. Ci si immobilizza sotto questo spettacolo, ci si ammutolisce fino a percepire il battito del proprio cuore, si avverte la magia di questo luogo fantastico percorrendo le cinque sale per circa 240 metri, divisi da bassi cunicoli, inghiottitoi e stretti passaggi in cui il contatto con la natura è forte ed indimenticabile.

E poi eccole, le Janas, imprigionate nella roccia sotto forma di tre colossali stalagmiti sono le testimoni di una storia lontana da noi, ancora sembra che si dimenino per uscire dalla roccia che le tiene prigioniere, come a rivendicare la magia della loro grotta, dietro vele e camini e crolli naturali si avverte la loro presenza ovunque. La sensazione è sempre quella di grande scoperta, come se nessuno prima avesse esplorato quegli ambienti: tutto è assolutamente genuino, sembra che l’uomo non sia stato prima mai autorizzato ad attraversare quel mondo fatato.

Su Stampu de Su Turnu - Sadali - Sardegna - Foto di Boi Doriano

Su Stampu de Su Turnu - Sadali - Sardegna - Foto di Boi Doriano

Una volta fuori dalla grotta rimane addosso la sensazione di essere osservati ancora dagli occhi di ghiaccio delle Janas, mentre si percorre il sentiero del bosco che conduce alla poco distante cascata de Su Stampu de Su Turnu, al confine tra i territori di Seulo e Sadali, il rumore delle acque del Rio accompagna fino al monumento naturale e lì si fa quasi assordante, la nuvola di vapore che si alza dal laghetto in cui approda la cascata rende tutto ancora una volta misterioso ed intrigante, ancora una volta è l’acqua ad aver dato vita ad una spettacolare oasi immersa nel verde.

Belvedere - Sadali - Sardegna - Foto di Boi Doriano

Ci si perde nelle proprie sensazioni, ammaliati dai profumi del sottobosco e i suoni della Barbagia, affrontare un trekking da queste parti significa vivere un’esperienza a tutto tondo, quasi sensoriale: alzando lo sguardo si possono ammirare dal basso in su le enormi pareti rocciose dei canyon calcarei, i cosiddetti tacchi, presenti in pochissime parti d’Italia e solo nella zona sarda che va dall’Ogliastra alla Barbagia di Seulo fino a Sadali. 

La magia non scema nemmeno negli itinerari urbani della Sadali del passato, in cui un Centro Storico rimasto fermo nel tempo mostra ancora i caratteri del borgo antico, con strette viuzze che separano le casette in pietra a vista e si aprono poi, improvvisamente, a spettacolari panorami sui monti barbaricini.

Cascata di San Valentino - Sadali - Sardegna - Foto di Boi Doriano

Cascata di San Valentino - Sadali - Foto di Boi Doriano

Le innumerevoli sorgenti dalle limpide acque si buttano nella Cascata di San Valentino, cuore pulsante del centro storico, e lì accanto la ruota di legno di un vecchio mulino approfitta della spinta dell’acqua per azionare l’antica mola, usata per secoli dai sadalesi per macinare il grano prodotto. La Chiesa dedicata al Santo degli innamorati campeggia di fronte ad una vecchia piazzetta e le sue campane richiamano ancora i fedeli a partecipare a tutte le funzioni.


Per tutte queste ragioni Sadali è oggi uno dei Borghi più belli d’Italia: è un luogo che resta nel cuore, uno di quei posti che non si dimenticano.
Una passeggiata a Sadali rappresenta, in un certo senso, un tuffo nel passato, nel folklore e nelle tradizioni di un borgo di montagna, situato proprio al centro della Sardegna tra tre diverse regioni storiche e nutrito di leggenda e magia, capace di convincere anche i più scettici del fatto che ciò che ci circonda, spesso, non è percepibile che con il cuore. Sadali è da visitare con l’animo di un bambino e con la mente aperta a quello che non si potrà raccontare con le parole.

Se desiderate visitare queste meraviglie potrete farlo con uno dei nostri tour e/o escursioni oppure, se vi trovate già lì vicino contattate la Coop. “Le tre fate” che gestisce
Ecomuseo delle acque di Barbagia; Grotta is Janas
Telefono: + 39 320 6253278 (anche WhatsApp)
E – mail: coopletrefatesadali@gmail.com
Sito web: www.escursionisadali.it

Alla prossima tappa del nostro viaggio online alla scoperta della Sardegna

A presto

Francesca

Ringraziamo Doriano Boi (foto) e Arianna Meloni (testi)